Questo tempo unico e particolare ha cambiato le dinamiche della vita comunitaria parrocchiale e anche i percorsi del catechismo.
Questo ci ha permesso, però, di interagire con i bambini, i ragazzi e le loro famiglie in modo diverso: una telefonata, un messaggio, un saluto che in alcuni momenti spazzava via quella solitudine che era solo apparente perché, se si è nei pensieri di qualcuno, non si è mai soli.
Abbiamo vissuto la perplessità dei bambini nel non poter andar a far visita ai nonni e alle persone care. Siamo stati scrigni di confidenze quando le famiglie aprivano il loro cuore, esprimendoci la difficoltà del quotidiano e la precarietà del domani.
Ci siamo sentiti “fragili” e quando ci si scopra tali non resta altro che unire le forze e restare uniti. Abbiamo riscoperto quei valori che davamo per scontato, come le relazioni con i nostri affetti più cari; valori come sobrietà e solidarietà che si fanno sempre più presenti nello scorrere dei nostri giorni.
Siamo stati vicini ai bisogni delle famiglie offrendo quel poco che avevamo, cogliendo il senso che per molti quel poco è stato tanto. Solidarietà è vedere Gesù nell’altro e molti, lo hanno visto per davvero.
Da qui scorga la “meraviglia” , che è quel modo di predisporsi e disporsi come un riflesso di uno stato d’animo, che ci porta a scoprire cose nuove o forse ci induce a guardarle con occhi diversi. Da qualsiasi situazione si esce migliori o peggiori, spetta a noi fare in modo che questo tempo ci plasmi, spetta a noi comprendere come e quando, continuando il nostro cammino alla sequela di Cristo, nostra Speranza.
“Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (S. Paolo).
Affidiamo questo nuovo anno catechistico a Maria Madre della Chiesa confidando nelle sue parole: “Fate quello che vi dirà”.
Buon cammino di Fede a tutti.
La Commissione Catechesi