Lettera del Vescovo Fernando al termine della Visita pastorale

Lo scorso 27 maggio 2024, il Vescovo Fernando, dopo aver celebrato insieme a noi l’Eucarestia, ha incontrato il Consiglio Pastorale Parrocchiale per la consegna della Lettera al termine della sua prima visita pastorale. Riportiamo di seguito il testo integrale.

A don Pasquale Fabbiano,
a don Marco Mastrogiovanni
ai fratelli e alle sorelle
della Parrocchia di San Giorgio Martire
in Racale

Gioia e Pace

A conclusione della mia prima Visita Pastorale nella vostra Comunità parrocchiale sento il dovere di ringraziarvi per il calore con cui mi avete accolto.

Ho avuto la gioia di vedere, ascoltare, imparare e apprezzare il cammino pastorale della vostra comunità. Le poche ore trascorse in mezzo a voi mi hanno tanto arricchito e porto nel cuore un tesoro impareggiabile di volti, sorrisi e parole di tutti coloro che ho incontrato: i genitori, i bambini, i ragazzi del Catechismo, dell’ACR e dell’Agesci, i giovani, i malati, i fratelli che frequentano “Casa Betania”, sede della Caritas, i Catechisti, gli Educatori, i Capi scout.

Davvero posso dire che, mentre vi ho fatto visita, sono state le vostre realtà a visitare il mio animo: mi sono entrate dentro e sempre mi accompagneranno.

In un mondo purtroppo cosi spesso individualista, quanto è preziosa l’esperienza di familiarità e di comunità e basta poco per realizzarla! Quanto è importante coltivare le relazioni tra le famiglie, i gruppi ecclesiali, le associazioni, i movimenti e le istituzioni presenti sul territorio e custodire un rapporto sano e armonioso con l’intera comunità!

Colgo ancora una volta l’occasione per salutare il Signor Sindaco Antonio Salsetti e tutti gli amministratori e ringraziarli per il loro impegno politico e amministrativo, vissuto come servizio per il bene della città.

Abbiamo vissuto diversi momenti insieme, alcuni negli spazi propri della Parrocchia, altri, nei luoghi più significativi della Città, ho apprezzato molto la Giornata della Memoria dei caduti di tutte le guerre, dove istituzioni, cittadini e giovani generazioni si sono ritrovati insieme per rendere omaggio, ricordare e sognare un mondo di pace.

Cari amici, affido al Signore quanto abbiamo condiviso in questi giorni e soprattutto il prosieguo del cammino che ci attende; ma lo affido anche alla vostra cura premurosa, perché sappiate discernere ciò che oggi veramente conta.

Prendersi cura e tramandare i valori della solidarietà è una dimensione evangelica, che più di altre risponde ai desideri e al bisogno del cuore di tanti fratelli, anche di coloro che sono lontani dalla vita della Comunità. La cura delle persone, soprattutto degli anziani, dei malati, dei giovani, dei fratelli fragili e bisognosi ci permette di percorrere la strada dei valori condivisi: di fare sinodalità.

Siamo noi coloro che la storia oggi chiama alla responsabilità di annunciare il Vangelo per la crescita spirituale e culturale della comunità.

Basta vivere di rendita! La comunità di San Giorgio ha una ricca storia di fede e di tradizioni. Non temete di scrivere pagine nuove, di appassionarvi, di mettervi in gioco! Tendete alla misura alta del Vangelo. Siamo nati con ii Battesimo per tendere in alto, per amare Dio e servire il prossimo. Noi cristiani siamo chiamati ad accendere l’entusiasmo di chi ci sta accanto ed attirare al Signore quanti si sono allontanati dalla comunità o vivono ai margini.

 

Curate la vita interiore e l’apostolato, fate risuonare il Vangelo in tutti gli ambienti, prestate attenzione ai fratelli soprattutto nei loro passaggi di vita, nei quali si è particolarmente disponibili ad ascoltare la voce dello Spirito.

Curate la comunione tra di voi, ricercate tempi e luoghi ed eventi di unitarietà. Fate squadra per raggiungere grandi obiettivi, muovetevi insieme, create fitte reti di relazioni con la parrocchia della B.V. Maria Addolorata e con le tante realtà cittadine, soprattutto quelle dedite all’impegno sociale ed educativo.

 

A conclusione vi suggerisco alcune prospettive, che possano orientare il futuro della comunità, affidando al Consiglio Pastorale parrocchiale, al Consiglio degli Affari economici e alle commissioni parrocchiali il compito di lavorare insieme per elaborare un progetto dal respiro interparrocchiale.

  • Rimotivate la gioia e il dono della vita ecclesiale, curando la relazione con il Signore e, a partire da Lui, con tutti i fratelli e le sorelle che frequentano la Comunità e anche con coloro che si sono allontanati.
  • Sostenete l’esperienza della sinodalità e la corresponsabilità nell’azione pastorale.
  • Passate da una pastorale di semplice conservazione o ripetizione delle iniziative collaudate, ad una pastorale decisamente missionaria, mediante la formazione e I’assunzione di una mentalità estroversa, sia da parte degli operatori pastorali sia dei singoli battezzati. Questo monito desidero rivolgerlo particolarmente alle realtà associate della Comunità: la Confraternita dell’Immacolata – che mi è dispiaciuto non incontrare – I’Apostolato della preghiera, l’Azione Cattolica, I’Agesci, l’Ordine Francescano Secolare, la Fraternità Laicale Domenicana, il Gruppo di preghiera di S. Pio.
  • Continuate ad assicurare la dimensione popolare della Parrocchia, curando i legami con il territorio nelle sue concrete e molteplici dimensioni sociali e culturali, evangelizzando la religiosità popolare e le tradizioni e costituendo gruppi di famiglie che siano lievito di vita evangelica.
  • Nella convinzione che la vita della parrocchia ha il suo centro nel giorno del Signore e che l’Eucaristia è il cuore della domenica, ripresentate questo giorno in tutta la sua bellezza e ricchezza. La Domenica è giorno del Signore, della sua Pasqua per la salvezza del mondo, è memoriale dell’Eucaristia, origine della missione; è giorno della Chiesa, esperienza viva di comunione tra tutti i suoi membri; giorno dell’uomo, in cui la dimensione della festa svela il senso del tempo e apre alla speranza.
  • Per quanto Concerne I’Iniziazione Cristiana, è auspicabile avviare una sperimentazione innovativa, che faccia passare dalla logica dell’incontro settimanale di un’ora – modalità di cui ormai si ravvisano tutte le criticità -, ad uno “spazio di catechesi” temporalmente più lungo, magari meno frequente (ogni 15 giorni), ma che sia capace di iniziare i nostri ragazzi ad una dimensione integrale di vita cristiana. La proposta i catechesi andrebbe progettata considerando la dimensione narrativa ed esistenziale della fede ed abbandonando I’approccio tipicamente scolastico e dottrinale, che appare ancora troppo radicato. Nello “spazio di catechesi”, gli adulti catechisti dovrebbero trascorrere il loro tempo con altri adulti (le famiglie), accompagnandoli nella rilettura del loro vissuto quotidiano, illuminato dalle categorie sapienziali, proprie della fede cristiana Per i bambini e i ragazzi, la stessa prospettiva andrebbe coniugata utilizzando i diversi linguaggi tipici di una educazione differenziata ed esperienziale.
  • Promuovete la pedagogia della carità per educare tutta la comunità a conoscere le necessità degli ultimi presenti sul territorio e farsi prossima a coloro che vivono nella povertà. Si auspica che quanto prima possa nascere il Centro Cittadino di ascolto, anche per educare i singoli e la comunità al metodo “caritas”: ascolto, accompagnamento e promozione umana.
  • Trovate modi e tempi perché la comunità viva la prossimità nei confronti dei giovani. dedichi loro più tempo per l’ascolto e il dialogo, li incoraggi ad essere non solo destinatari ma anche protagonisti di proposte che permettano loro di vivere con responsabilità la vita comunitaria e la crescita nella fede. Coinvolgeteli nei processi decisionali!
  • Invitate a far parte delle commissioni non soltanto gli operatori pastorali, ma anche persone che, pur non frequentando la parrocchia, sono di fatto sensibili ai diversi ambiti della pastorale. Ciò vi permetterà di leggere meglio il territorio ed elaborare proposte che condivise nel Consiglio Pastorale, facilitino elaborazione un progetto pastorale parrocchiale

A voi tutti, fratelli e sorelle, compagni di viaggio verso il cielo, consapevoli di un Amore che ci spinge e ci sorregge, consegno queste riflessioni, perché vi possano servire per un cammino, che in questo nostro tempo presenta i tratti della traversata nel deserto.

Vi benedica e vi guidi sempre la Vergine Maria, Madonna dei Fiumi, vi assistano San Sebastiano e San Giorgio, affinché questa amata parrocchia sia segno e strumento del grande amore con cui il Signore ci ha cercati e scelti per annunciare a tutti la notizia sconvolgente del Vangelo.

Il vostro Vescovo Fernando

Nardò, 27 maggio 2024

+ Fernando Filograna
Vescovo di Nardò-Gallipoli

Mons. Tommaso Sabato
Segretario della Visita

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